TRINITAPOLI

martedì 15 novembre 2011

IO CI CREDO ! !

Quando si parla di politica si incorre in una serie indefinita di accezioni il più delle volte contrastanti, contraddittorie ed erronee scadendo nel qualunquismo. Nella migliore delle ipotesi la politica è l'equivalente del potere inteso come malaffare: tra intrighi nostrani o internazionali conditi di sesso e/o corruzione. L'immagine proiettata dell'uomo politico è quella di un personaggio sbiadito dal tempo, liso dai valori e intriso di ipocrisia e di cinismo.

Secondo un'antica definizione scolastica, la politica è l'Arte di governare le società. Al di là delle definizioni, la politica in senso generale, riguarda "tutti" i soggetti facenti parte di una società, e non esclusivamente chi fa politica attiva, ovvero opera nelle strutture deputate a determinarla, la politica è l'occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo stato o sue substrutture territoriali. L'Italia oggi non ha bisogno di lotte tra destra e sinistra, ma di un pò di buon senso da entrambe le parti, di gente volenterosa che si mette al servizio dei cittadini affinchè possa ritornare fiducia e prosperità.

Le persone impegnate in politica debbono possedere determinate virtù per dare consistenza "al loro pensiero e alla loro azione: competenza, onestà, amore ed impegno per la giustizia, sobrietà, servizio generoso e gratuito, capacità di amicizia, di relazione e di partecipazione alle vicende della gente, consapevolezza della provvisorietà e dei limiti dell'opera compiuta".

Tutto ciò qualifica come "umano" lo stile di fare politica. E' uno stile che troppo spesso manca. Esso attiene a una impostazione generale della vita personale, alla globalità di un sistema, alla sua rispondenza a servire il bene comune e la persona umana. L'impegno politico ha come fine specifico il bene comune di una comunità pubblica intendendo il bene comune come bene generale e non come somma di interessi particolari.

La "Gaudium et Spes", infatti, definisce il bene comune " l'insieme di quelle condizioni di vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente. Io non so se definirmi un uomo politico o meno, non so se "faccio politica" o meno , così come non so se ho scelto di "fare politica" o se sono un predestinato; una sola cosa so di certo: sono stato educato in famiglia, a scuola e in Chiesa a fare sempre il mio dovere sino al massimo sacrificio per il perseguimento del bene comune.

Il mio impegno sarà sempre quello di migliorare le condizioni generali di vita del mio paese e dei miei concittadini attraverso la difesa della nostra società, della nostra cultura, dei valori giudaico-cristiani per la salvaguardia dell'uomo nel suo presente, ma proiettato nel futuro, senza mistificare il passato.


Sindaco di Trinitapoli
Avv. Francesco di Feo


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