TRINITAPOLI - Il Comune di Trinitapoli e l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco di Feo hanno avuto ragione sulla vicenda voucher che ha alimentato la polemica politica negli ultimi mesi. Ieri, è giunta la sentenza sul ricorso presentato qualche mese fa da Oprea Stefan che dà ragione in toto all’ente comunale tanto da condannare il ricorrente a pagare le spese legali al comune di Trinitapoli difeso dallo studio legale di Francesco Amendolito di Bari.
All’interno della sentenza le motivazioni della bocciatura del ricorso: “Il ricorrente non ha in alcun modo comprovato di possedere tutti i requisiti utili per la partecipazione indetta dal Comune di Trinitapoli con avviso pubblico del 14 novembre 2011 - recita testualmente il dispositivo -. Non ha cioè dimostrato che, ove pure ottenesse una pronuncia favorevole, rientrerebbe nel novero dei soggetti astrattamente idonei ad essere sottoposti alla scrutinio della Pubblica Amministrazione, al fine di svolgere prestazioni occasionali di tipo accessorio retribuito mediante buoni lavoro”. Per il giudice del lavoro di Foggia mancavano i requisiti ad Oprea Stefan per poter partecipare al bando. Tutte queste motivazioni hanno portato il giudice del lavoro di Foggia a rigettare il ricorso e condannare il ricorrente a pagare le spese legali del Comune di Trinitapoli.
La soddisfazione del sindaco Francesco di Feo per la sentenza favorevole: “Quella dei voucher è una materia molto delicata, soprattutto, per il messaggio distorto che si è provato a far passare in un determinato momento storico - ha esordito il sindaco di Feo, giuslavorista, che da subito ha creduto nei voucher -. Con molta responsabilità siamo andati avanti, mantenendo la nostra linea che era dalla parte di chi, in un momento così difficile dal punto di vista economico, aveva dato l’opportunità di guadagnarsi un contributo attraverso poche ore di lavoro. Tutto quello che è successo, ricorso compreso, non ce l’aspettavamo e siamo felici che oggi ci sia una sentenza a dimostrare le nostre ragioni e la nostra buonafede. Nessuna discriminazione e, soprattutto, nessuna lotta tra poveri. Qualcuno ha fatto male i conti nel voler mettere i cittadini stranieri contro i casalini”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento dell’assessore alle politiche sociali Giacinto Di Benedetto: “Con il sindaco e gli altri assessori avevamo dato un indirizzo politico ben preciso all’interno della giunta - ha spiegato l’assessore -. In questo momento abbiamo provato a dare un po’ piccolo aiuto alle persone che sono in difficoltà attraverso questi buoni voucher. In queste settimane li abbiamo utilizzati per alcuni lavori straordinari e siamo pronti a preparare un altro bando aperto a tutti i cittadini anche a favore di chi cercava una presunta giustizia negata attraverso i tribunali”.
Ufficio Stampa Comune di Trinitapoli
