TRINITAPOLI: ”Life on Lagoon Salapia exploration project ”, è questo il nome del progetto culturale che interesserà la città di Trinitapoli a partire dal prossimo giugno fino ad agosto. Il progetto prevede una campagna di scavi nel sito archeologico dell’antica Salapia. Un progetto che ha visto la collaborazione del comune di Trinitapoli con l’Università di Foggia, attraverso un protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso settembre, per la realizzazione di ricerche archeologiche e la valorizzazione del patrimonio archeologico e dei beni culturali.
Il primo obiettivo del progetto sarà l’analisi del paesaggio che risulta alquanto complessa poiché la piana si estende da Manfredonia alle foci dell’Ofanto e rappresenta un paesaggio costiero che, a partire dal Neolitico, si è continuamente trasformato per l’incessante interazione tra uomo e ambiente.Si cercherà di ricostruire l’evoluzione dell’antica laguna di Salpi attraverso lo studio della cartografia storica, l’analisi geomorfologica e il campionamento ed analisi dei depositi geologici. Il secondo obiettivo è quello di ricostruire una conoscenza organica dei sistemi insediativi ed infrastrutture che, nel corso dei secoli, si articolarono assecondando o modificando le peculiari caratteristiche ambientali circostanti. Si interverrà innanzitutto sul più rilevante tra gli insediamenti di età storica e cioè la città di Salapia la cui sorte, dopo la rifondazione avvenuta ad opera di M. Hostilius alla fine del I sec. A.C., appare quanto mai evanescente. Infatti della città rifondata nell’area del Monte di Salpi, luogo più salubre a presidio del lago, si conosce ben poco : le incertezze riguardano l’articolazione planimetrica urbana, l’esatta localizzazione del porto, gli sviluppi insediativi nel corso della piena età romana e tardoantica.
Il terzo obiettivo è lo studio della villa romana di San Vito di Salpi, sita a soli 2 km circa a SE di Salapia, sulle sponde meridionali dell’antico lago di Salpi. La villa, scavata in parte negli anni Cinquanta dello scorso secolo, rappresenta un contesto di straordinaria importanza in quanto è tra le ville più antiche sinora note in Apulia et Calabria e la ricchezza dell’apparato decorativo parietale e pavimentale, gli arredi architettonici e le terracotte decorative testimoniano le disponibilità e la vivacità culturale di quanti edificarono la struttura.
Il primo obiettivo del progetto sarà l’analisi del paesaggio che risulta alquanto complessa poiché la piana si estende da Manfredonia alle foci dell’Ofanto e rappresenta un paesaggio costiero che, a partire dal Neolitico, si è continuamente trasformato per l’incessante interazione tra uomo e ambiente.Si cercherà di ricostruire l’evoluzione dell’antica laguna di Salpi attraverso lo studio della cartografia storica, l’analisi geomorfologica e il campionamento ed analisi dei depositi geologici. Il secondo obiettivo è quello di ricostruire una conoscenza organica dei sistemi insediativi ed infrastrutture che, nel corso dei secoli, si articolarono assecondando o modificando le peculiari caratteristiche ambientali circostanti. Si interverrà innanzitutto sul più rilevante tra gli insediamenti di età storica e cioè la città di Salapia la cui sorte, dopo la rifondazione avvenuta ad opera di M. Hostilius alla fine del I sec. A.C., appare quanto mai evanescente. Infatti della città rifondata nell’area del Monte di Salpi, luogo più salubre a presidio del lago, si conosce ben poco : le incertezze riguardano l’articolazione planimetrica urbana, l’esatta localizzazione del porto, gli sviluppi insediativi nel corso della piena età romana e tardoantica.
Il terzo obiettivo è lo studio della villa romana di San Vito di Salpi, sita a soli 2 km circa a SE di Salapia, sulle sponde meridionali dell’antico lago di Salpi. La villa, scavata in parte negli anni Cinquanta dello scorso secolo, rappresenta un contesto di straordinaria importanza in quanto è tra le ville più antiche sinora note in Apulia et Calabria e la ricchezza dell’apparato decorativo parietale e pavimentale, gli arredi architettonici e le terracotte decorative testimoniano le disponibilità e la vivacità culturale di quanti edificarono la struttura.
