TRINITAPOLI - “Beni culturali, arte e qualità del cibo sono le tre eccellenze assolute dell’Italia, un’arma formidabile per affrontare la globalizzazione”. Lo ha affermato il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, intervenendo a Trinitapoli per inaugurare la mostra “Un santuario per la dea” e il piano terra del Museo civico degli Ipogei dell’età del bronzo medio (circa 4.000 anni fa). Il tutto allestito dalla direttrice scientifica del Museo, Anna Maria Tunzi, della Soprintendenza, che dal 1987 ad oggi ha guidato diverse decine di campagne di scavo a Trinitapoli, in località Madonna di Loreto.
Il ministro ha sostenuto che “è decisivo per il nostro Paese - primo al mondo nell’ospitalità turistica internazionale, nonostante la carenza dei servizi - consolidare questa posizione investendo su patrimonio e bellezza del territorio nazionale che si configura come un vero e proprio museo diffuso”. Poi, dopo aver stigmatizzato la politica dei precedenti governi che ha fatto perdere terreno, ha auspicato maggiori investimenti in questo settore.
Una risposta indiretta al sindaco Francesco di Feo che gli chiedeva risorse per riaprire anche il primo piano del Museo e il Parco archeologico. Il primo cittadino ha espresso soddisfazione per questo evento “che giunge dopo 3 anni di via crucis e polemiche amministrative, dopo che tra l’amministrazione precedente e la Sovrintendenza ai beni culturali si era interrotto dialogo”. Infine, di Feo, nel sottolineare l’impegno profuso da tutte le amministrazioni civiche succedutesi dal 1983 ad oggi (Arcangelo Sannicandro, Silvestro Miccoli, Peppino Brandi, Arcangelo Barisciano, Ruggero di Gennaro), ha ribadito, che “tutti i reperti rinvenuti negli scavi a Trinitapoli devono tornare nella città”.
A tal proposito, l’archeologa della Sovrintendenza, Anna Maria Tunzi, ha sottolineato che tutti gli altri reperti (non esposti) sono chiusi a chiave in una stanza del Museo a Trinitapoli e saranno esposti non appena l’amministrazione comunale avrà trovato i fondi per l’allestimento delle vetrine al 1^ piano. Da parte sua, il direttore della Soprintendenza di Taranto, Luigi La Rocca, esprime l’augurio che “questo avvio concreto possa essere solo l’inizio di un percorso per mettere in rete Museo e Parco per una valorizzazione piena del territorio in termini di sviluppo turistico che, ovviamente, attiene all’ente locale”.
Alla cerimonia sono intervenuti: il vice presidente della giunta regionale,Angela Barbanente, il prefetto Clara Minerva, mons. Giovan Battista Pichierri, il presidente della Provincia, Francesco Spina, i parlamentari Arcangelo Sannicandro e Francesco Amoruso, questore e comandanti di Carabinieri e Guardia di Finanza di Foggia, i sindaci di Barletta (Pasquale Cascella), Canosa di Puglia (Ernesto La Salvia), San Ferdinando di Puglia (Michele Lamacchia) e il consigliere regionale Ruggiero Mennea. Oltre alla presidente dell’Archeoclub, Angela Miccoli, sono intervenuti gli ex assessori Rosario Manna e Peppino Filipponio.
Il ministro ha sostenuto che “è decisivo per il nostro Paese - primo al mondo nell’ospitalità turistica internazionale, nonostante la carenza dei servizi - consolidare questa posizione investendo su patrimonio e bellezza del territorio nazionale che si configura come un vero e proprio museo diffuso”. Poi, dopo aver stigmatizzato la politica dei precedenti governi che ha fatto perdere terreno, ha auspicato maggiori investimenti in questo settore.
Una risposta indiretta al sindaco Francesco di Feo che gli chiedeva risorse per riaprire anche il primo piano del Museo e il Parco archeologico. Il primo cittadino ha espresso soddisfazione per questo evento “che giunge dopo 3 anni di via crucis e polemiche amministrative, dopo che tra l’amministrazione precedente e la Sovrintendenza ai beni culturali si era interrotto dialogo”. Infine, di Feo, nel sottolineare l’impegno profuso da tutte le amministrazioni civiche succedutesi dal 1983 ad oggi (Arcangelo Sannicandro, Silvestro Miccoli, Peppino Brandi, Arcangelo Barisciano, Ruggero di Gennaro), ha ribadito, che “tutti i reperti rinvenuti negli scavi a Trinitapoli devono tornare nella città”.
A tal proposito, l’archeologa della Sovrintendenza, Anna Maria Tunzi, ha sottolineato che tutti gli altri reperti (non esposti) sono chiusi a chiave in una stanza del Museo a Trinitapoli e saranno esposti non appena l’amministrazione comunale avrà trovato i fondi per l’allestimento delle vetrine al 1^ piano. Da parte sua, il direttore della Soprintendenza di Taranto, Luigi La Rocca, esprime l’augurio che “questo avvio concreto possa essere solo l’inizio di un percorso per mettere in rete Museo e Parco per una valorizzazione piena del territorio in termini di sviluppo turistico che, ovviamente, attiene all’ente locale”.
Alla cerimonia sono intervenuti: il vice presidente della giunta regionale,Angela Barbanente, il prefetto Clara Minerva, mons. Giovan Battista Pichierri, il presidente della Provincia, Francesco Spina, i parlamentari Arcangelo Sannicandro e Francesco Amoruso, questore e comandanti di Carabinieri e Guardia di Finanza di Foggia, i sindaci di Barletta (Pasquale Cascella), Canosa di Puglia (Ernesto La Salvia), San Ferdinando di Puglia (Michele Lamacchia) e il consigliere regionale Ruggiero Mennea. Oltre alla presidente dell’Archeoclub, Angela Miccoli, sono intervenuti gli ex assessori Rosario Manna e Peppino Filipponio.
Video