TRINITAPOLI - Abbiamo incontrato il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo, per fare un punto su questi quattro anni di amministrazione e commentare gli ultimi avvenimenti.
Corriere dell’Ofanto: Qualche giorno fa è avvenuta l’inaugurazione del Museo degli Ipogei di Trinitapoli con la presenza del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Un impegno che vi eravate presi in campagna elettorale e rappresentava un fiore all’occhiello del vostro programma. All’indomani dell’inaugurazione, però, le opposizioni hanno lamentato la mancata apertura del museo e l’impossibilità da parte dei cittadini di poterlo visitare.
Di Feo: «Quali opposizioni? Le opposizioni si sono disintegrate in questi quattro anni di amministrazione. La cosa più drammatica per i cittadini è che questi signori erano anche assenti alla manifestazione. La dice lunga sul fatto che non hanno niente da raccontare e cercano di arrampicarsi sugli specchi. Ancora una volta, questa amministrazione va all’insegna della “rinascita trinitapolese”. E quando dicevo in campagna elettorale che bisognava rinascere, significava proprio questo: uscire da una politica ormai stanca, da una politica che aveva messo il pilota automatico, ed entrare finalmente in un’era nuova. L’era del fare, del progettare, di dare delle risposte. Credo che sia tra le pochissime volte che abbiamo un’amministrazione che, avendo un programma elettorale, lo stia attuando pedissequamente dal primo all’ultimo punto. Questo era uno dei punti che brillava, che stava ancora lì che attendeva, nonostante il sabotaggio e coloro che hanno gufato contro. È una falsità dire che il museo è chiuso. Il museo è aperto e ha già ricevuto le visite. Chi dice queste menzogne è invitato a visitarlo, perché manca ancora la loro firma su quel registro, che già dal giorno seguente ha registrato presenze importanti. Quella non è solo la porta di uno stabile, ma una porta del tempo, dello spazio, della cultura. È la porta della rinascita culturale trinitapolese».
Corriere dell’Ofanto: Siamo giunti ormai all’ultimo anno di amministrazione. Come consuetudine, si iniziano a tirare le somme e si prepara il futuro elettorale. Come lo vede e cosa si auspica?
Di Feo: «Questo non è l’ultimo anno. Per me è stato ogni anno l’ultimo, perché l’amministratore deve sempre lavorare come se fosse il primo e l’ultimo giorno, non si deve mai sedere, non si deve mai cullare, non si deve mai lasciar andare, mai pensare che quello sia un posto fisso. Deve pensare che sia una grossa opportunità che la gente ti ha dato. Devo dire che anche quest’anno, come tutti gli altri, stiamo centrando gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Certo, mi sono trovato di fronte a delle situazioni diverse e peggiori rispetto a ciò che si poteva pensare: ho dovuto rimettere a posto un bilancio comunale, affrontare la Corte dei Conti, evitare il dissesto di un Comune, garantire i servizi pubblici essenziali, portare avanti la programmazione dal punto di vista dei servizi sociali, dei lavori pubblici, ecc. Non avrò difficoltà a fare una proposta elettorale nuova, non avrò neanche difficoltà a mantenere in piedi quella lista civica che mise insieme le forze del centrodestra. Ripartirò esattamente da lì, il mio confine è ben definito: è l’area del centro, che si rivede nel partito popolare europeo, nel centrodestra trinitapolese che mai prima d’ora era riuscita a poter varcare le porte del Comune, ad amministrare questa città, dopo quarant’anni di gestioni di centrosinistra. Una gestione che certamente in tre anni e mezzo non poteva porre riparo a tutto ciò che non era stato fatto o era stato fatto male da chi c’era precedentemente, ma di sicuro è stata una svolta. Mai sarà più come prima e sono convito che questa svolta ha messo basi molto solide per continuare questa esperienza, di cui i cittadini sono contenti ed orgogliosi. In un primo momento, forse di disorientamento, la città, le parrocchie, le associazioni che erano abituate alle cosiddette “cattive abitudini”, al contributo facile, abituate a delle promesse non mantenute, hanno dovuto capire che bisognava agire rispettando la propria programmazione e i bilanci comunali. Rispetto a questo, a quel disorientamento è seguita la consapevolezza che è cambiato il modo di amministrare, che sul Comune non ci può stare gente che fa un assalto alla diligenza, che il Comune deve diventare un luogo di opportunità e di trasparenza. Oggi, che viviamo praticamente alla luce di tutto, perché tra i diversi social network, tra tutte le possibilità di essere ogni giorno e ogni ora sulla bocca di tutti, siamo sempre sotto una lente d’ingrandimento. Di questo sono orgoglioso, perché la gente sta vedendo ciò che stiamo facendo, momento dopo momento, e incomincia ad affezionarsi, a capire un nuovo modo di fare politica, una rivoluzione che ha investito l’intero pianeta, la nostra Europa, che ha investito la nostra Italia. In un momento di crisi, sono orgoglioso che Trinitapoli possa essere un’eccellenza e, tra i comuni della Bat, quello che segna il passo e diventa anche un esempio».
Corriere dell’Ofanto: Un risultato importante raggiunto dal Comune di Trinitapoli, con quello di San Ferdinando di Puglia, ha riguardato la raccolta differenziata: i cittadini pagheranno un’ecotassa minore. Si aspettava questo risultato e questo atteggiamento favorevole da parte dei cittadini?
Di Feo: «Me l’aspettavo. E non lo dico con presunzione, ma con consapevolezza, perché niente nasce per caso. Tutto è frutto di lavoro e di programmazione. Il lavoro svolto in particolar modo dall’assessore Giustino Tedesco, coadiuvato dall’assessore al bilancio Nicoletta Ortix e con l’attenta collaborazione del vicesindaco Andrea Minervino, ha fatto sì che noi potessimo raggiungere questo meraviglioso risultato, di comune accordo con San Ferdinando di Puglia, che ha fatto estendere la raccolta differenziata a tutto il paese. Noi qui avevamo una situazione parossistica: solo alcuni quartieri potevano accedere alla raccolta differenziata, mentre gli altri continuavano ancora la raccolta totale. Questo ha comportato per anni disagi e costi maggiori per il cittadino. Siamo riusciti in pochissimo tempo ad estendere la raccolta differenziata a tutta la città e siamo riusciti ad abbassare la stessa tassa. Non dimenticherò mai quante proteste ci sono state e come le opposizioni, in maniera strumentale, demagogica e populista, abbiano attaccato questa amministrazione. Abbiamo lottato, siamo riusciti soprattutto a far sì che ci fosse un abbassamento del costo e con gli stessi soldi, 1 milione e 300 mila euro circa, siamo riusciti ad estendere la raccolta differenziata a tutto il paese. Siamo riusciti a dare un servizio che oggi può essere dignitoso. La percentuale è tra le più alte all’interno della Bat e non solo: addirittura siamo tra quei comuni che sono stati ritenuti i migliori nel fare la raccolta differenziata. Questo non può che rendere me e gli stessi cittadini molto soddisfatti. Certamente c’è da lottare ancora contro qualche “delinquente” che continua a buttare l’immondizia per le periferie, ma è un problema che purtroppo esiste sia a Trinitapoli, sia a Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia. Sono convito che con i rispettivi sindaci (tra l’altro, adesso siamo tutti e tre nello stesso Aro) avremo lo stesso contratto e la stessa azienda. Riusciremo così ad eliminare anche quell’atteggiamento incivile esistente in quei pochi cittadini che non vogliono fare la raccolta differenziata, per evitare che le nostre periferie possano sembrare dei posti immondi pieni d’immondizia. Stiamo facendo anche molte contravvenzioni. Sto anche pensando di modificare l’orario della raccolta, spostandolo nel notturno, in modo tale da evitare di vedere i sacchetti la mattina. Sto cerando di far sì che tutti i condomini possano mettere i sacchetti all’interno, perché vedere i sacchetti all’esterno e per strada non è il massimo, ma stiamo andando a ragionare su sottigliezze, su situazioni che possono portare al massimo del risultato».
Corriere dell’Ofanto: Qualche giorno fa è avvenuta l’inaugurazione del Museo degli Ipogei di Trinitapoli con la presenza del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Un impegno che vi eravate presi in campagna elettorale e rappresentava un fiore all’occhiello del vostro programma. All’indomani dell’inaugurazione, però, le opposizioni hanno lamentato la mancata apertura del museo e l’impossibilità da parte dei cittadini di poterlo visitare.
Di Feo: «Quali opposizioni? Le opposizioni si sono disintegrate in questi quattro anni di amministrazione. La cosa più drammatica per i cittadini è che questi signori erano anche assenti alla manifestazione. La dice lunga sul fatto che non hanno niente da raccontare e cercano di arrampicarsi sugli specchi. Ancora una volta, questa amministrazione va all’insegna della “rinascita trinitapolese”. E quando dicevo in campagna elettorale che bisognava rinascere, significava proprio questo: uscire da una politica ormai stanca, da una politica che aveva messo il pilota automatico, ed entrare finalmente in un’era nuova. L’era del fare, del progettare, di dare delle risposte. Credo che sia tra le pochissime volte che abbiamo un’amministrazione che, avendo un programma elettorale, lo stia attuando pedissequamente dal primo all’ultimo punto. Questo era uno dei punti che brillava, che stava ancora lì che attendeva, nonostante il sabotaggio e coloro che hanno gufato contro. È una falsità dire che il museo è chiuso. Il museo è aperto e ha già ricevuto le visite. Chi dice queste menzogne è invitato a visitarlo, perché manca ancora la loro firma su quel registro, che già dal giorno seguente ha registrato presenze importanti. Quella non è solo la porta di uno stabile, ma una porta del tempo, dello spazio, della cultura. È la porta della rinascita culturale trinitapolese».
Corriere dell’Ofanto: Siamo giunti ormai all’ultimo anno di amministrazione. Come consuetudine, si iniziano a tirare le somme e si prepara il futuro elettorale. Come lo vede e cosa si auspica?
Di Feo: «Questo non è l’ultimo anno. Per me è stato ogni anno l’ultimo, perché l’amministratore deve sempre lavorare come se fosse il primo e l’ultimo giorno, non si deve mai sedere, non si deve mai cullare, non si deve mai lasciar andare, mai pensare che quello sia un posto fisso. Deve pensare che sia una grossa opportunità che la gente ti ha dato. Devo dire che anche quest’anno, come tutti gli altri, stiamo centrando gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Certo, mi sono trovato di fronte a delle situazioni diverse e peggiori rispetto a ciò che si poteva pensare: ho dovuto rimettere a posto un bilancio comunale, affrontare la Corte dei Conti, evitare il dissesto di un Comune, garantire i servizi pubblici essenziali, portare avanti la programmazione dal punto di vista dei servizi sociali, dei lavori pubblici, ecc. Non avrò difficoltà a fare una proposta elettorale nuova, non avrò neanche difficoltà a mantenere in piedi quella lista civica che mise insieme le forze del centrodestra. Ripartirò esattamente da lì, il mio confine è ben definito: è l’area del centro, che si rivede nel partito popolare europeo, nel centrodestra trinitapolese che mai prima d’ora era riuscita a poter varcare le porte del Comune, ad amministrare questa città, dopo quarant’anni di gestioni di centrosinistra. Una gestione che certamente in tre anni e mezzo non poteva porre riparo a tutto ciò che non era stato fatto o era stato fatto male da chi c’era precedentemente, ma di sicuro è stata una svolta. Mai sarà più come prima e sono convito che questa svolta ha messo basi molto solide per continuare questa esperienza, di cui i cittadini sono contenti ed orgogliosi. In un primo momento, forse di disorientamento, la città, le parrocchie, le associazioni che erano abituate alle cosiddette “cattive abitudini”, al contributo facile, abituate a delle promesse non mantenute, hanno dovuto capire che bisognava agire rispettando la propria programmazione e i bilanci comunali. Rispetto a questo, a quel disorientamento è seguita la consapevolezza che è cambiato il modo di amministrare, che sul Comune non ci può stare gente che fa un assalto alla diligenza, che il Comune deve diventare un luogo di opportunità e di trasparenza. Oggi, che viviamo praticamente alla luce di tutto, perché tra i diversi social network, tra tutte le possibilità di essere ogni giorno e ogni ora sulla bocca di tutti, siamo sempre sotto una lente d’ingrandimento. Di questo sono orgoglioso, perché la gente sta vedendo ciò che stiamo facendo, momento dopo momento, e incomincia ad affezionarsi, a capire un nuovo modo di fare politica, una rivoluzione che ha investito l’intero pianeta, la nostra Europa, che ha investito la nostra Italia. In un momento di crisi, sono orgoglioso che Trinitapoli possa essere un’eccellenza e, tra i comuni della Bat, quello che segna il passo e diventa anche un esempio».
Corriere dell’Ofanto: Un risultato importante raggiunto dal Comune di Trinitapoli, con quello di San Ferdinando di Puglia, ha riguardato la raccolta differenziata: i cittadini pagheranno un’ecotassa minore. Si aspettava questo risultato e questo atteggiamento favorevole da parte dei cittadini?
Di Feo: «Me l’aspettavo. E non lo dico con presunzione, ma con consapevolezza, perché niente nasce per caso. Tutto è frutto di lavoro e di programmazione. Il lavoro svolto in particolar modo dall’assessore Giustino Tedesco, coadiuvato dall’assessore al bilancio Nicoletta Ortix e con l’attenta collaborazione del vicesindaco Andrea Minervino, ha fatto sì che noi potessimo raggiungere questo meraviglioso risultato, di comune accordo con San Ferdinando di Puglia, che ha fatto estendere la raccolta differenziata a tutto il paese. Noi qui avevamo una situazione parossistica: solo alcuni quartieri potevano accedere alla raccolta differenziata, mentre gli altri continuavano ancora la raccolta totale. Questo ha comportato per anni disagi e costi maggiori per il cittadino. Siamo riusciti in pochissimo tempo ad estendere la raccolta differenziata a tutta la città e siamo riusciti ad abbassare la stessa tassa. Non dimenticherò mai quante proteste ci sono state e come le opposizioni, in maniera strumentale, demagogica e populista, abbiano attaccato questa amministrazione. Abbiamo lottato, siamo riusciti soprattutto a far sì che ci fosse un abbassamento del costo e con gli stessi soldi, 1 milione e 300 mila euro circa, siamo riusciti ad estendere la raccolta differenziata a tutto il paese. Siamo riusciti a dare un servizio che oggi può essere dignitoso. La percentuale è tra le più alte all’interno della Bat e non solo: addirittura siamo tra quei comuni che sono stati ritenuti i migliori nel fare la raccolta differenziata. Questo non può che rendere me e gli stessi cittadini molto soddisfatti. Certamente c’è da lottare ancora contro qualche “delinquente” che continua a buttare l’immondizia per le periferie, ma è un problema che purtroppo esiste sia a Trinitapoli, sia a Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia. Sono convito che con i rispettivi sindaci (tra l’altro, adesso siamo tutti e tre nello stesso Aro) avremo lo stesso contratto e la stessa azienda. Riusciremo così ad eliminare anche quell’atteggiamento incivile esistente in quei pochi cittadini che non vogliono fare la raccolta differenziata, per evitare che le nostre periferie possano sembrare dei posti immondi pieni d’immondizia. Stiamo facendo anche molte contravvenzioni. Sto anche pensando di modificare l’orario della raccolta, spostandolo nel notturno, in modo tale da evitare di vedere i sacchetti la mattina. Sto cerando di far sì che tutti i condomini possano mettere i sacchetti all’interno, perché vedere i sacchetti all’esterno e per strada non è il massimo, ma stiamo andando a ragionare su sottigliezze, su situazioni che possono portare al massimo del risultato».
