TRINITAPOLI - Il Comune di Trinitapoli sta vivendo un difficile momento storico, attanagliato dalla crisi e dalle mille problematiche che essa genera. A rispondere alcune domande , il sindaco Francesco di Feo, che ha chiarito la situazione in cui versa l’ente comunale e delineato gli eventuali provvedimenti da prendere.
Siamo ormai a due anni di amministrazione. Aveva promesso che ogni anno avrebbe rendicontato alla città quanto fatto: conta di farlo anche quest’anno? L’anno scorso l’ha chiamata “operazione verità”, quest’anno invece
Di Feo: “Rendicontare alla città ciò che abbiamo realizzato, è sempre un dovere morale. È doveroso scendere e confrontarci quotidianamente con i cittadini, dar loro spiegazioni per necessità e bisogni. A breve scenderemo in piazza a raccontare quello che si è fatto negli ultimi dodici mesi. L’abbiamo fatto l’anno scorso attraverso un’operazione verità e lo faremo anche in questo secondo anno con l’operazione del fare, all’interno della quale sarà spiegata con chiarezza ai cittadini la situazione attuale. Poi saranno evidenziati i passaggi rispetto a quello che realmente è successo e che, in maniera artificiosa, viene sempre riportato con populismo e demagogia dalle minoranze. Quello che succederà nei prossimi è chiaro: non sarà più possibile spendere a prescindere dalle entrate. Occorreranno ulteriori sacrifici, occorrerà intervenire ancora di più sulla spesa corrente, e perciò sarà necessario il contributo di tutti per sopperire alle carenze che l’ente esprimerà. Sarà necessaria una grande assunzione di responsabilità e la politica sarà chiamata a svolgere un ruolo fondamentale per il futuro e la sorte dei trinitapolesi. Siamo di fronte ad un momento storico che chiede a ognuno di noi di contribuire - con i mezzi di cui dispone - a salvare l’Ente e di conseguenza la propria Città”.
L’8 luglio, il Comune di Trinitapoli dovrà presentare il piano di rientro per scongiurare il paventato dissesto finanziario. A che punto siamo?
Di Feo: “Il Comune sta lavorando alacremente da oltre cinquanta giorni alla redazione di un piano di rientro credibile e fattivo, che possa evitare il dissesto finanziario. È un compito duro che non si ferma soltanto ai dati numerici, ma ripercorre a ritroso le gestioni amministrative, le decisioni assurde e tutto ciò che si è riverberato sull’azione amministrativa degli ultimi venti anni. Non si è avuta la lungimiranza di capire che caricare il Comune di rate di un mutuo pari quasi a due milioni di euro, significava metterlo in ginocchio, e soprattutto non si è tenuto conto che le entrate diventavano sempre più esigue. Non si è mai lavorato per cercare di bilanciare gli investimenti con entrate che potessero nel tempo creare economie per l’ente. Con i tagli del governo agli enti locali le entrate si sono ridotte e la spesa è rimasta la stessa, per questo tutti i comuni sono in crisi, soprattutto, quelli che in passato hanno fatto il passo più lungo della propria gamba. Il possibile dissesto? Nel bene e nel male si è amministratori e lo si deve fare fino in fondo. Noi stiamo cercando fino in fondo di evitare il default: sono cinquanta giorni che con gli assessori, con i funzionari e con tutte quelle persone che tengono veramente al nostro paese si sta lavorando per riuscire a compiere un vero e proprio miracolo”.
La situazione in cui versa l’ente locale ha portato una certa confusione e preoccupazione nei cittadini trinitapolesi. Gli stessi PD e SEL seguono percorsi opposti, con fini diversi, ma con un unico obiettivo: la caduta dell’amministrazione. Come pensa di affrontare questa situazione difficile?
Di Feo: “Non mi preoccupo delle strategie dei miei avversari, ho già avuto modo di dire che chi si muove nell’ombra lo fa perché ha già perso la sfida personale con m. Non mi piace commentare situazioni di gossip politico in un momento così difficile. Lo ripeto: stiamo lavorando per evitare il dissesto. La situazione di crisi è stata affrontata con la massima trasparenza, è stato comunicato in consiglio comunale cosa stesse accadendo. Si è anche provato a costruire un dialogo con l’opposizione sul come affrontare la manovra finanziaria. Ho cercato di responsabilizzarli per far comprendere loro che i tempi sono cambiati e c’è bisogno di collaborazione da parte di tutti. Tra i miei avversari politici ci sono due categorie: le colombe e i falchi. I primi responsabilmente hanno un atteggiamento di equilibrio rispetto a questa situazione, nessuno ha mai parlato di inciuci o accordi con loro; gli altri, invece, sono sempre pronti ad agire nell’ombra per poter sfruttare a proprio favore la situazione”.
SEL, a più riprese, è scesa in piazza chiedendo un suo intervento tra i cittadini e accusandola di non avere il coraggio di affrontare la popolazione. Qual è la sua replica?
Di Feo: “Non mi sono mai sottratto alla piazza, amo la mia città e i miei concittadini, quando sono in mezzo a loro, provo qualcosa di straordinario. Il Comune non si racconta, il Comune si vive. Non sono ancora andato in piazza per senso di responsabilità, ci andrò con dati alla mano e numeri certi, quando avrò la certezza e la compiutezza del lavoro che stiamo facendo. Se bisognerà dichiarare il dissesto si dichiarerà, se sarà da evitare, si eviterà; se ci sarà da chiedere ai cittadini un ulteriore sacrificio, si porrà in essere anche questo. I cittadini trinitapolesi mostreranno la loro valenza anche questa volta. Ma coloro che sono stati gli artefici dello stato attuale delle cose dovranno fare i conti con loro pubblicamente”.
Fonte: Corriere Dell'Ofanto
Siamo ormai a due anni di amministrazione. Aveva promesso che ogni anno avrebbe rendicontato alla città quanto fatto: conta di farlo anche quest’anno? L’anno scorso l’ha chiamata “operazione verità”, quest’anno invece
Di Feo: “Rendicontare alla città ciò che abbiamo realizzato, è sempre un dovere morale. È doveroso scendere e confrontarci quotidianamente con i cittadini, dar loro spiegazioni per necessità e bisogni. A breve scenderemo in piazza a raccontare quello che si è fatto negli ultimi dodici mesi. L’abbiamo fatto l’anno scorso attraverso un’operazione verità e lo faremo anche in questo secondo anno con l’operazione del fare, all’interno della quale sarà spiegata con chiarezza ai cittadini la situazione attuale. Poi saranno evidenziati i passaggi rispetto a quello che realmente è successo e che, in maniera artificiosa, viene sempre riportato con populismo e demagogia dalle minoranze. Quello che succederà nei prossimi è chiaro: non sarà più possibile spendere a prescindere dalle entrate. Occorreranno ulteriori sacrifici, occorrerà intervenire ancora di più sulla spesa corrente, e perciò sarà necessario il contributo di tutti per sopperire alle carenze che l’ente esprimerà. Sarà necessaria una grande assunzione di responsabilità e la politica sarà chiamata a svolgere un ruolo fondamentale per il futuro e la sorte dei trinitapolesi. Siamo di fronte ad un momento storico che chiede a ognuno di noi di contribuire - con i mezzi di cui dispone - a salvare l’Ente e di conseguenza la propria Città”.
L’8 luglio, il Comune di Trinitapoli dovrà presentare il piano di rientro per scongiurare il paventato dissesto finanziario. A che punto siamo?
Di Feo: “Il Comune sta lavorando alacremente da oltre cinquanta giorni alla redazione di un piano di rientro credibile e fattivo, che possa evitare il dissesto finanziario. È un compito duro che non si ferma soltanto ai dati numerici, ma ripercorre a ritroso le gestioni amministrative, le decisioni assurde e tutto ciò che si è riverberato sull’azione amministrativa degli ultimi venti anni. Non si è avuta la lungimiranza di capire che caricare il Comune di rate di un mutuo pari quasi a due milioni di euro, significava metterlo in ginocchio, e soprattutto non si è tenuto conto che le entrate diventavano sempre più esigue. Non si è mai lavorato per cercare di bilanciare gli investimenti con entrate che potessero nel tempo creare economie per l’ente. Con i tagli del governo agli enti locali le entrate si sono ridotte e la spesa è rimasta la stessa, per questo tutti i comuni sono in crisi, soprattutto, quelli che in passato hanno fatto il passo più lungo della propria gamba. Il possibile dissesto? Nel bene e nel male si è amministratori e lo si deve fare fino in fondo. Noi stiamo cercando fino in fondo di evitare il default: sono cinquanta giorni che con gli assessori, con i funzionari e con tutte quelle persone che tengono veramente al nostro paese si sta lavorando per riuscire a compiere un vero e proprio miracolo”.
La situazione in cui versa l’ente locale ha portato una certa confusione e preoccupazione nei cittadini trinitapolesi. Gli stessi PD e SEL seguono percorsi opposti, con fini diversi, ma con un unico obiettivo: la caduta dell’amministrazione. Come pensa di affrontare questa situazione difficile?
Di Feo: “Non mi preoccupo delle strategie dei miei avversari, ho già avuto modo di dire che chi si muove nell’ombra lo fa perché ha già perso la sfida personale con m. Non mi piace commentare situazioni di gossip politico in un momento così difficile. Lo ripeto: stiamo lavorando per evitare il dissesto. La situazione di crisi è stata affrontata con la massima trasparenza, è stato comunicato in consiglio comunale cosa stesse accadendo. Si è anche provato a costruire un dialogo con l’opposizione sul come affrontare la manovra finanziaria. Ho cercato di responsabilizzarli per far comprendere loro che i tempi sono cambiati e c’è bisogno di collaborazione da parte di tutti. Tra i miei avversari politici ci sono due categorie: le colombe e i falchi. I primi responsabilmente hanno un atteggiamento di equilibrio rispetto a questa situazione, nessuno ha mai parlato di inciuci o accordi con loro; gli altri, invece, sono sempre pronti ad agire nell’ombra per poter sfruttare a proprio favore la situazione”.
SEL, a più riprese, è scesa in piazza chiedendo un suo intervento tra i cittadini e accusandola di non avere il coraggio di affrontare la popolazione. Qual è la sua replica?
Di Feo: “Non mi sono mai sottratto alla piazza, amo la mia città e i miei concittadini, quando sono in mezzo a loro, provo qualcosa di straordinario. Il Comune non si racconta, il Comune si vive. Non sono ancora andato in piazza per senso di responsabilità, ci andrò con dati alla mano e numeri certi, quando avrò la certezza e la compiutezza del lavoro che stiamo facendo. Se bisognerà dichiarare il dissesto si dichiarerà, se sarà da evitare, si eviterà; se ci sarà da chiedere ai cittadini un ulteriore sacrificio, si porrà in essere anche questo. I cittadini trinitapolesi mostreranno la loro valenza anche questa volta. Ma coloro che sono stati gli artefici dello stato attuale delle cose dovranno fare i conti con loro pubblicamente”.
Fonte: Corriere Dell'Ofanto